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Per la nostra rubrica, interamente dedicata a tutti gli scrittori del socio-cosmo, oggi vi presentiamo il testo di Milena.

Continuate ad inviarci le vostre creazioni e noi continueremo a darvi voce!

A sentire le parole di Indro Montanelli durante il programma “L’ora della verità”, ci sono bambine europee di 12 anni, e donne africane di 12 anni con cui si possono avere rapporti sessuali senza che questo costituisca stupro o violenza, come invece sarebbe per una dodicenne europea.
Montanelli, elegante e disinvolto come sempre, spiega il fenomeno del “madamato”, di cui è stato probabilmente il più illustre rappresentante: la possibilità per ogni colonialista italiano, negli anni Trenta, di acquistare una sposa bambina per la durata della missione in Africa, un contratto di proprietà a termine, una sorta di leasing per preservare civili e soldati italiani da rapporti intimi con prostitute ad alto rischio di malattie a trasmissione sessuale.
Sostanzialmente, si consigliava l’uso di donne ancora vergini e sane per tutelare il maschio italiano. “Pare che avessi scelto bene, perché era una bellissima ragazza”, continua compiaciuto e orgoglioso Montanelli, parlando della moglie di 12 anni, abbandonata in Africa al momento del rimpatrio. Leasing, appunto, non proprietà privata.
Mando indietro l’intervista e riascolto la voce di Montanelli, all’epoca stimatissimo e coltissimo sessantenne, che imperterrito continua a difendere la propria tesi: con una bambina europea di 12 anni sarebbe stupro, sì, certo, con una donna africana di 12 anni si possono avere rapporti sessuali “perché lì è diverso”.
In cosa, esattamente?
Le bambine africane sono diverse biologicamente?
Psicologicamente?
Epidermicamente?
È vero, anche oggi ci sono frotte di uomini che si mettono in viaggio verso località esotiche e poverissime, in cerca di bambine da stuprare per pochi spiccioli. Ma li chiamiamo pedofili. E, quando è possibile, li arrestiamo e condanniamo per quello che sono: pervertiti e criminali.
L’intervista a Indro Montanelli è disponibile su YouTube.
Io sono Destà.

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