Uno sguardo avanti e uno indietro: ecco come prosegue la Storia, ecco come hanno luogo i cambiamenti sociali.
La consapevolezza del passato è la fondamentale radice in cui affondano le lotte del presente, ed è per questo che le opere che ci raccontano la nostra Storia sono necessarie alla costruzione del futuro.
Tra queste opere va sicuramente annoverato “Orrido famigliare” di Giorgio Franzaroli, graphic novel in cui l’autore ripercorre tra parole e immagini la storia della sua famiglia.
La nonna Lucia, il nonno Riccardo e tanti altri personaggi sono le guide che introducono il lettore a Montese, paesino dell’Appennino emiliano dove la Storia dei libri di scuola prende vita.
Trascinati pagina dopo pagina dalle vicende della Seconda guerra mondiale vista dal basso, è spontaneo il paragone con la vita di oggi, decisamente più comoda, in cui la violenza della guerra è sconosciuta.
Ma la percezione del nostro privilegio non deve renderci avulsi dalla realtà.
Al contrario.
Le storie esemplari delle donne del nostro passato, dei partigiani, di tutti coloro che, nel proprio piccolo, cercavano di migliorare il corso della Storia, devono ispirare le nostre azioni, non solo per ottenere uguaglianza e giustizia, ma anche per aiutare chi, ancora, vive in condizioni di oppressione.
Nonostante la nostra condizione di agio, infatti, la guerra è tutt’altro che debellata dal pianeta Terra, e uno sguardo ai notiziari è sufficiente per ricordarcene: basti pensare, per rimanere alla più vicina attualità, all’inferno che stanno vivendo in questi giorni i civili afghani.
La guerra è la condizione di esistenza di innumerevoli popoli di cui spesso nemmeno si parla, troppo presi dalla nostra contemporaneità e dai mille problemi del nostro minuto presente. Imparare dal passato è il primo passo per comprendere e sostenere le loro lotte, e creare così una Storia condivisa, non nazionale, ma umana.
Perché, come ci insegna la Storia, nessun percorso è lineare, tutto è ciclico: il nostro passato vive nel presente, così come il futuro, che costruiamo giorno dopo giorno.

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