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Come sembra semplice la Storia quando la leggiamo sui libri o quando la studiamo a scuola.
E quanto invece ci sembrano complicati i tempi in cui viviamo, pieni di dettagli difficili da ricondurre a un quadro unitario.
Non è un caso: chi vive un momento storico difficilmente saprà valutarlo con il distacco necessario, non solo a causa del poco tempo intercorso, ma anche per la prospettiva necessariamente soggettiva che lega le vicende private a quelle pubbliche con un nodo indissolubile. E non comprendendo appieno, si cerca di semplificare.
Ma la semplicità non sempre è preferibile alla ricchezza di sfumature che caratterizza il presente storico: lo sa bene Giorgio Franzaroli, che ha dedicato parole e disegni a rappresentare la Storia vissuta in tutta la sua complessità.
Nelle due graphic novel in cui l’autore ripercorre la storia della sua famiglia, “Orrido famigliare” e “Orrido famigliare: Primavera di bellezza”, particolare risalto viene dato alla visione soggettiva dei bambini: coloro che, dal basso, osservano le vicende degli adulti, non comprendendole appieno, ma cercando sempre di darne una propria interpretazione, che talvolta riesce con rara precisione a cogliere la contraddittorietà, l’assurdità delle vicende storiche.
Protagonisti inconsapevoli di una Storia in cui non hanno voce, i bambini rimangono a osservare conflitti in cui, al contrario delle favole da loro amate, è difficile distinguere chi sia il buono e chi il cattivo.
Anche da adulti è difficile districarsi tra preconcetti e superficialità, senza semplificazioni e polarizzazioni: ecco perché alcune opere letterarie, come “Orrido famigliare”, sono indispensabili per comprendere correttamente a qualsiasi età la nostra Grande Storia.

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