Ci si sono messi in due per giungere a un capolavoro.
Da una parte c’è Sandro Di Lorenzo, un giovanissimo scrittore, qui al suo folgorante esordio, in cui dà vita a una girandola di esperienze, emozioni, personaggi, luoghi, come se riuscisse a spingere la realtà che ci circonda dentro un frullatore per cavarne fuori una visione nuova e paradossale ma, al contempo, più profonda e suggestiva di qualsiasi cronaca convenzionale.
Dall’altra parte c’è Bicio Fabbri, un grande protagonista del fumetto e dell’illustrazione nostrani: autore pluripremiato per testate storiche e prestigiose come Frigidaire, Zut, Tango, Cuore, Re Nudo, Il Nuovo Male e molte altre ancora.
Lo stile di Fabbri, sempre in bilico tra il tratto fumettistico e l’arte pittorica, fa da pendant alla scrittura innovativa, ironica e sperimentale di Di Lorenzo:
“Non ne posso più troppi innamoramenti troppo amore nei miei confronti, non ne posso più a sentirmi superiore in ogni istante soprattutto quando vengo umiliato, non ne posso più di non sentire il tutto, non ne posso più di non aver manco un briciolo di voglia di ferire qualcuno, non ne posso più di scuola sulla frontiera non ne posso più della ricerca dell’equilibrio e dell’equilibrio stesso non ne posso più del fumo del fumo proprio non ne posso più”.
I disegni di Bicio Fabbri illustrano le magnifiche parole, travalicandole, fino a costituire un’opera autonoma e suggestiva, che finisce per creare con il testo di Di Lorenzo un connubio stupefacente.
Due talenti straordinari e un libro imperdibile per lettori sopraffini di ogni età.
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