“Si sono dati appuntamento fuori mano. Lontano da casa, dai ragazzi, dai suoceri e dai consuoceri, dagli occhi dei conoscenti. Di eventuali testimoni…
Lui all’inizio gliel’ha chiesto. Poi, quando lei faceva la preziosa, gliel’ha implorato. Ha minacciato di farlo ancora una volta, una delle tante. Lo faccio! Lo faccio! Sai che lo faccio! Anche se non lo fa mai. Non l’ha mai fatto. A parole è capace.
Annamaria però un po’ ci crede, fa finta magari, anche con se stessa. Sotto sotto, anche solo l’idea che uno straccio d’uomo, per fetente che sia, per quante carognate le abbia tirato, senza di lei sia pronto ad ammazzarsi la fa sentire importante. Almeno un pochino.
Un pelo più in alto di quel cesso di vita che porta avanti. È così che ci casca tutte le volte. Anche questa.
Però stavolta ci va a parlare, a Pinuccio in fondo glielo deve, è pur sempre il padre delle loro creature, è stato il suo primo morosino, il primo amore, quello che le ha dato un tetto e il suo cognome, ma non cede. No. Se l’è giurato. L’ha giurato a mamma. Alle sorelle. Alle cugine. Alle amiche. Alle colleghe.”
Come già si può immaginare, l’incontro non andrà a finire come Annamaria spera.
Annamaria è la protagonista del racconto che trovate nella raccolta “I confini del male”. Annamaria è quasi un luogo comune nelle cronache che scandiscono ogni giorno con delitti annunciati come il suo.
Annamaria è una madre di famiglia, una moglie maltrattata per anni, per tutti gli anni del suo matrimonio, da un marito aguzzino che la picchiava, la soggiogava mentalmente, la segregava in casa per una gelosia come sempre causata da insicurezza e da mancanza di carattere da parte di chi si fa forte coi più deboli, specie quelli che ha a disposizione quotidianamente.
Annamaria ha trovato il coraggio di chiudere quella situazione, di andarsene una volta per tutte. Concede all’ex-marito un ultimo incontro per dirgli addio nella maniera più civile, che le sarà fatale.
(Brano tratto da “I confini del male”, di P.G. Daniel, in vendita su www.popedizioni.it)
