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“Orrido famigliare” è un romanzo a fumetti scritto e disegnato dal grande fumettista Giorgio Franzaroli, vignettista del Fatto Quotidiano.
La storia è quella della sua famiglia, originaria dell’Appennino Tosco-Emiliano. Attraverso le vicende che la coinvolgono riviviamo i fatti salienti della storia d’Italia da prima dell’avvento di Mussolini sino al secondo Dopoguerra: antifascismo, persecuzioni da parte del regime, fughe all’estero, ritorni rocamboleschi, impiego forzoso nelle miniere al di là dell’Adriatico.
Sì, perché i nonni di Franzaroli a un certo punto vennero spediti in Istria, nella cittadina di Arsia, costruita in fretta e furia intorno all’attività di estrazione del carbone per colonizzare rapidamente e violentemente quei territori refrattari a sottomettersi all’invasione italiana.
Anche la tragedia delle foibe viene quindi trattata in quest’ottica, lontano dalla retorica di destra a cui siamo abituati, cercando di capire le ragioni e le colpe che portarono a tali conseguenze.
I Franzaroli infine riescono a rimpatriare indenni, confidando in un futuro migliore ad attenderli nella loro terra d’origine.
Così non sarà, soprattutto all’inizio, quando chi tornava dall’Istria veniva visto con ostilità, come tuttora accade con i profughi o i rifugiati: erano diventati gli “indesiderabili”.
Al fattore economico se ne aggiungeva poi uno di carattere ideologico: “Per i croati noi italiani eravamo tutti fascisti. E per tutti gli italiani i fascisti eravamo noi istriani”, come spiega la nonna dell’autore in una vignetta.
Costringendoli così in uno stato di temporanea e amara apolidia, privati di colpo di ogni identità.
Un romanzo a fumetti da leggere tutto d’un fiato per conoscere la Storia attraverso lo sguardo di chi l’ha vissuta, in prima persona.

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