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Quasi un mese fa l’ennesimo femminicidio: a Roma un uomo ha sparato alla sua ex compagna di fronte al ristorante dove l’aveva invitata a cena per un ultimo chiarimento.
Non è la prima volta che accade e purtroppo non sarà l’ultima.
Gli uomini che ritengono la donna un oggetto di appartenenza che non può rivendicare la propria indipendenza sono moltissimi.
Sono accecati dalla rabbia, e perciò iniziano a perseguitare la propria ex, arrivando a uccidere pur di non lasciarla libera. È un tragico copione che si ripete continuamente.
È quel che ci mostra P.G. Daniel in “Annamaria” e “Olimpia”, due racconti che trovate nel volume “I confini del male”, due donne di diversa estrazione sociale, che finiranno ugualmente vittime di uomini risentiti, che preferiranno vederle morte piuttosto che libere.
Entrambe attirate in un tranello del tutto simile a quello della cronaca romana: un ultimo incontro, un invito a cui cedono mal riponendo ancora una volta la loro fiducia.
Il libro di P.G. Daniel raccoglie 23 storie brutali, appartenenti alla cronaca quotidiana: soprusi, prevaricazioni, violenza, omicidi, bullismo. Quel che l’autore ci rivela è una risacca sociale in cui il prepotente si accanisce sul più debole per un tornaconto personale, a scopo di lucro o solo per un atto di violenza gratuita.
Una lettura sconvolgente, dura ma quanto mai necessaria.
Sicuramente è uno di quei libri che, una volta letti, non dimenticherete più.

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