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Si sentono spesso frasi come “Questa è pura poesia” o “C’è poesia nell’aria”, dove per “poesia” si intende il massimo grado dell’espressività umana, qualcosa di magico che va dritto all’essenza delle cose e le fa risplendere, ripulendole di colpo dalla più banale quotidianità.
E in effetti è così.
Questo è il potere della poesia: rendere distinti e memorabili ai nostri occhi certi aspetti della vita che altrimenti riusciremmo a percepire solo confusamente. Ecco qual è il compito del vero poeta.
Poi però, quando si vanno a vedere i dati delle vendite, la poesia resta il genere letterario più bistrattato.
Dunque ci chiediamo: se cercate la vera poesia, anziché farlo nelle canzoni o nei post da social network più o meno ispirati, perché non provate a trovarla nella sua sede elettiva? Aprendo cioè un libro scritto da un poeta, appunto.
Meglio ancora se il libro è scritto da una poetessa giovane e piena di talento come Roberta Margiotta, al suo esordio con la raccolta pubblicata da Pop Edizioni dal titolo “Ero feroce in sogno”.
Basta posare l’occhio sul secondo componimento per afferrarne già tutta la potenza. Si tratta di una dichiarazione programmatica in cui l’autrice riassume molti degli argomenti presenti nelle pagine del libro.
“Parlerò dell’insonnia che mi prende per mano
quando io vorrei solo dormire
parlerò del senso di inadeguatezza
scaturito dalle dottrine di pensiero
parlerò della noia quotidiana
e delle scale infinite
e della musica rumorosa e stonata
che sento dentro
quando penso che si muore.”
Un elenco struggente e suggestivo, di cui qui riportiamo solo un breve stralcio. Una sorta di promessa di tutto ciò che il lettore sarà condotto a conoscere o riconoscere attraverso lo sguardo implacabile di Margiotta.

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