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In questa rubrica dedicata alla qualità della scrittura oggi parliamo del romanzo “Il sangue non fa rumore”, la novità editoriale di Pop Edizioni, che rappresenta un duplice inizio: l’esordio letterario di Lilia Scandurra, conosciuta in campo musicale come autrice di un progetto che unisce musica elettronica e cantautorato, e l’inaugurazione della nuova collana “Fili d’erba”, per dare voce alle vittime di abusi.
Nonostante questo sia il suo primo romanzo, la scrittura della Scandurra è già pienamente matura, capace di restituire emozioni profonde per brevi cenni, che si accumulano pagina dopo pagina, fino a delineare un quadro vivido e sconvolgente.
La protagonista, dopo molti anni, si ritrova davanti alla casa da cui era fuggita: bastano poche, precise parole per presentarci un intero mondo interiore, come in questo brano, che racchiude in sé e anticipa vicende e segreti che verranno rivelati nell’evolversi della narrazione.
“Si fa spazio dentro di me uno smarrimento che amplifica gradualmente il bisogno di quei rituali che mi servono per ritrovare l’equilibrio. Lavarmi per bene. Mangiare poco. Contare le mie ossa. Tagliarmi.
Quella casa, tanto deteriorata quanto familiare, sembra pulsare a ritmo del mio cuore, esercitando sul corpo una forza di attrazione direttamente proporzionale al tempo che ho trascorso lontano da lei.”
Un romanzo da studiare come un manuale di scrittura. Un esordio letterario strabiliante, che i lettori non dimenticheranno.
(Pensierino della notte: devo scrivere tanto, ogni giorno, e leggere molto di più. Pensierino del giorno: non basta avere ispirazione, creatività e talento: per scrivere bene servono anche disciplina, determinazione e allenamento.)
Siamo una casa editrice NON A PAGAMENTO, perciò investiamo i nostri soldi, lavoro e competenze solo per pubblicare libri di cui ci innamoriamo. Se siete degli scrittori meravigliosi, potete inviare i vostri testi, in formato word o pdf, a pubblicazione@popedizioni.it Ma prima rileggeteli, valutateli e correggeteli con onestà, generosità e rigore. E ricordate che i refusi non sono una disattenzione, sono una perversione. Grazie.

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