Il paradosso della cultura è che più conoscenza si ha più si comprende quanto si è ignoranti.
Per quanti volumi si scartabellino in una vita saranno sempre una minima parte rispetto a quanto è stato stampato prima della nostra nascita e durante gli anni della nostra esistenza.
Farsi una cultura è una faticaccia, che tuttavia, come ogni grande sforzo, porta a piaceri che nessuna attività svolta con superficialità saprebbe mai eguagliare.
Libro dopo libro diventa possibile capire almeno un po’ le meccaniche del mondo, avere un’idea più chiara di come gli uomini agiscano e perché, di come sia strutturata la realtà fisica intorno a noi, di quali ipotesi siano state formulate su ciò che di metafisico si presume esista.
Tutto questo ci fa sentire migliori, ci rende migliori, distanziandoci – pagina dopo pagina – dal bruto di dantesca memoria.
L’alternativa è chi legge poco, anzi pochissimo, magari quasi niente, e di quello si accontenta per sentirsi arrivato, non sapendo che la conoscenza è una montagna la cui vetta è impossibile intravedere.
Questi ignoranti inconsapevoli si riconoscono facilmente perché pontificano di argomenti che a malapena masticano, convinti di poter dire la loro o addirittura insegnare a chi una certa materia invece la conosce a menadito.
L’umiltà e il lungo apprendimento restano l’unico antidoto a questo approccio grossolano: leggere, leggere, leggere è un ottimo modo di evolversi.
(Pensierino della notte: devo scrivere tanto, ogni giorno, e leggere molto di più. Pensierino del giorno: non basta avere ispirazione, creatività e talento: per scrivere bene servono anche disciplina, determinazione e allenamento.)
Siamo una casa editrice NON A PAGAMENTO, perciò investiamo i nostri soldi, lavoro e competenze solo per pubblicare libri di cui ci innamoriamo. Se siete degli scrittori meravigliosi, potete inviare i vostri testi, in formato word o pdf, a pubblicazione@popedizioni.it Ma prima rileggeteli, valutateli e correggeteli con onestà, generosità e rigore. E ricordate che i refusi non sono una disattenzione, sono una perversione. Grazie.