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Siete degli scrittori? È vostra intenzione far passare all’interno dei vostri scritti qualcosa di indigesto e particolarmente impopolare e non sapete come fare senza attirarvi addosso le critiche più feroci?
Un consiglio: mettete in bocca le vostre riflessioni più controverse a un personaggio “cattivo”: questo basterà a inserire nel vostro libro scomode verità senza rischiare di attirare su di voi eccessivi strali da parte dei benpensanti.
Quanto c’è di Shakespeare nelle ciniche meditazioni di Riccardo III sulla gestione del potere? Quanto c’è dello Shakespeare libertino e godereccio nelle tirate di Falstaff? Ma, soprattutto, quale profondo messaggio contro la società antisemita del tempo c’è dentro le parole di Shylock?
Nell’“Elogio di Franti” Umberto Eco spiega come il personaggio negativo di Franti fornisca il giusto controcanto all’ipocrita retorica risorgimentale dell’opera più famosa di De Amicis, il libro “Cuore”.
Ne “Il maestro e Margherita” Voland incarna una sorta di critica luciferina al materialismo storico alla base del regime sovietico.
A tal proposito l’antesignano di tutti i cattivi ovviamente resta Satana. Milton nel suo “Paradiso perduto” gli dà voce. Viene unanimemente considerato il personaggio più avvincente e complesso dell’intero poema. C’è chi sostiene che John Milton lo usi addirittura come personificazione dello spirito della Rivoluzione inglese contro la tirannide passatista e antidemocratica rappresentata dal Dio creatore e sovrano di tutto l’universo.
(Pensierino della notte: devo scrivere tanto, ogni giorno, e leggere molto di più. Pensierino del giorno: non basta avere ispirazione, creatività e talento: per scrivere bene servono anche disciplina, determinazione e allenamento.)
Siamo una casa editrice NON A PAGAMENTO, perciò investiamo i nostri soldi, lavoro e competenze solo per pubblicare libri di cui ci innamoriamo. Se siete degli scrittori meravigliosi, potete inviare i vostri testi, in formato word o pdf, a pubblicazione@popedizioni.it Ma prima rileggeteli, valutateli e correggeteli con onestà, generosità e rigore. E ricordate che i refusi non sono una disattenzione, sono una perversione. Grazie.

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