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Da troppi anni è un dato tristemente noto: in Italia ci sono più aspiranti scrittori che lettori, e in effetti il nostro è un Paese in cui si scrive tanto e si legge pochissimo.
Il che è del tutto incomprensibile perché la buona scrittura è alimentata in egual misura dalla lettura e dall’esercizio quotidiano.
Ma se pochi amano leggere, perché tanti si dedicano alla scrittura?
Perché è facile. Basta prendere una penna in mano o sedersi davanti alla tastiera di un pc, e poco conta se la conoscenza della lingua italiana sia prettamente scolastica e non si possieda neppure un briciolo di fantasia.
Chi scrive parole scadenti, infatti, lo fa essenzialmente per parlare di sé. Scrive per vanità, immaginando migliaia di lettori che avidamente si nutriranno dei suoi ricordi.
Un’altra ragione che spinge un “non lettore” a scrivere è per sviscerare un malessere e superarlo, a scopo terapeutico: scrivere mi fa star bene.
E sarebbe un’ottima idea, se non si cercasse poi di diffondere compulsivamente le proprie pagine. In questi casi, meglio comprare un bel Diario personale, magari con un titolo che sia di ispirazione come quello di “A volte mi calmo”.
C’è invece chi scrive per creare una realtà alternativa che soddisfi parametri di giustizia e lealtà o, viceversa, che li enfatizzi negativamente.
Infine c’è chi scrive per necessità, quando le parole pulsano ossessive nella mente e non danno tregua finché non si trasformano in racconto.
Quale tra queste tipologie di scrittori, secondo voi, trascorrerebbe anche un solo giorno senza leggere avidamente libri altrui?
(Pensierino della notte: devo scrivere tanto, ogni giorno, e leggere molto di più. Pensierino del giorno: non basta avere ispirazione, creatività e talento: per scrivere bene servono anche disciplina, determinazione e allenamento.)
Siamo una casa editrice NON A PAGAMENTO, perciò investiamo i nostri soldi, lavoro e competenze solo per pubblicare libri di cui ci innamoriamo. Se siete degli scrittori meravigliosi, potete inviare i vostri testi, in formato word o pdf, a pubblicazione@popedizioni.it Ma prima rileggeteli, valutateli e correggeteli con onestà, generosità e rigore. Grazie.

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