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Ma come si fa a capire quando una parola è quella “giusta”? In generale, è sempre buona norma ritenere che la prima idea, parola, frase o paragrafo che ci sono venuti in mente non siano necessariamente quelli giusti.

Sarebbe come pensare di sparare a un bersaglio e fare centro al primo colpo, senza aver mai tentato prima.

Non sperate nella fortuna, non contate sulla vostra notoria “predisposizione” alla scrittura, non affidatevi all’istinto, a meno che non siate dotati di un istinto particolarmente diffidente, allenato all’ascolto e agguerrito come un samurai.

Perciò, per capire se un’idea o una parola sia quella giusta, bisogna prima domandarsi: sono abbastanza allenato per riconoscere qualcosa di buono da ciò che non lo è? Se la risposta è sì, ovviamente non siete affatto allenati.

Per scrivere, bisogna rinunciare a ogni certezza e, innanzitutto, eliminare dal proprio vocabolario le parole: ispirazione, creatività, talento, inclinazione, predisposizione. Se poi riuscite a rendervi completamente ciechi e sordi ai complimenti di parenti e amici, otterrete una prima, concreta possibilità di cominciare a scrivere. (Pensierino della notte: devo scrivere tanto, ogni giorno, e leggere molto di più.)

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