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Visto che è Natale e siamo tutti più buoni eviteremo di sottolineare i tanti errori commessi da fiumi di “scrittori-non lettori” che ogni giorno aspirano a essere pubblicati.
Parleremo invece della difficoltà a essere liberi, nella vita e nella scrittura.
Inutile negarlo: è difficile scrivere senza preoccuparsi di apparire banali e senza temere che lo stile possa risultare anonimo.
Perciò a volte ci si sforza di essere estrosi, nei contenuti e nella forma, anche a discapito della comprensibilità di un testo, e anche a costo di apparire goffi quando non si è in grado di farlo.
Per chi ne è capace, invece, la tentazione di abbandonarsi ai godibilissimi ghirigori della parola è sempre in agguato.
Ed è un errore: si scrive per comunicare, per condividere un pensiero, non per fare sfoggio di abilità.
Infatti abbiamo scelto di chiamare la nostra casa editrice Pop, popolare, perché pubblichiamo solo testi di scrittori straordinari, che affrontano tematiche importanti, ma che chiunque possa leggere senza sentirsi inadeguato.
Questa attenzione a essere comprensibili va davvero a discapito di una piena libertà nella scrittura?
No. Perché la libertà, anche nella vita, non dovrebbe riguardare la forma quanto la qualità della sostanza.
Per salutarvi, vi lasciamo con una frase memorabile di uno scrittore memorabile, Cormac McCarthy, che con pochissime parole è in grado di raccontare per intero un personaggio: “Quando da bambina le chiedevano cosa volesse fare da grande, lei rispondeva morire”.
(Pensierino della notte: devo scrivere tanto, ogni giorno, e leggere molto di più. Pensierino del giorno: non basta avere ispirazione, creatività e talento: per scrivere bene servono anche disciplina, determinazione e allenamento.)
Siamo una casa editrice NON A PAGAMENTO, perciò investiamo i nostri soldi, lavoro e competenze solo per pubblicare libri di cui ci innamoriamo. Se siete degli scrittori meravigliosi, potete inviare i vostri testi, in formato word o pdf, a pubblicazione@popedizioni.it Ma prima rileggeteli, valutateli e correggeteli con onestà, generosità e rigore. E ricordate che i refusi non sono una disattenzione, sono una perversione. Grazie.

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