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Chi è il più grande scrittore del mondo? Qual è il più grande scrittore di tutti i tempi?
Domande difficili. La risposta verrà sicuramente condizionata dai gusti personali. Anche perché così il quesito è mal posto. Più grande in cosa? Nell’intreccio? Nelle atmosfere? Nella costruzione psicologica dei personaggi? Nella ricerca linguistica? Nella visione complessiva, o in tutti questi aspetti messi insieme?
È una guerra tra titani.
Shakespeare? Dante? Omero?
I nomi più papabili saranno sicuramente questi. Almeno quelli che per primi balzeranno in mente.
Poi ci sono autori rimasti anonimi, che nonostante questo hanno altrettanto influito sul corso culturale dell’umanità.
Basti pensare al cosiddetto Biblista, ossia all’autore (ma meglio sarebbe dire: agli autori) dell’Antico Testamento, di cui, a livello biografico, sappiamo poco o nulla.
Forse, come per tutte le altre discipline artistiche, gli autori più grandi sono stati coloro che hanno saputo conciliare uno stile potente e inventivo con il piacere della lettura. Quelli cioè che sono riusciti a intrattenere il lettore senza per questo penalizzare il loro contributo alla storia della letteratura in termini estetici e filosofici.
Come Michelangelo affrescò la Cappella Sistina perché tutti i fedeli di passaggio ne godessero, e Mozart compose “Il flauto magico” per gli avventori di una birreria, il grande scrittore è quello che riesce nel difficile compito di piacere sia al critico raffinato che al lettore poco pretenzioso.
(Pensierino della notte: devo scrivere tanto, ogni giorno, e leggere molto di più. Pensierino del giorno: non basta avere ispirazione, creatività e talento: per scrivere bene servono anche disciplina, determinazione e allenamento.)
Siamo una casa editrice NON A PAGAMENTO, perciò investiamo i nostri soldi, lavoro e competenze solo per pubblicare libri di cui ci innamoriamo. Se siete degli scrittori meravigliosi, potete inviare i vostri testi, in formato word o pdf, a pubblicazione@popedizioni.it Ma prima rileggeteli, valutateli e correggeteli con onestà, generosità e rigore. E ricordate che i refusi non sono una disattenzione, sono una perversione. Grazie.

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