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“Chi ha da dire qualcosa di nuovo e di importante, ci tiene a farsi capire. Farà perciò tutto il possibile per scrivere in modo semplice e comprensibile. Niente è più facile dello scrivere difficile.” Su questi tre concetti fondamentali, bisogna fare almeno una premessa e un paio di banali considerazioni. Premessa: niente è più facile dello scrivere difficile, se si conosce il mestiere di scrivere. Altrimenti, il risultato sarà ostico da comprendere e piuttosto ridicolo. Non avventuratevi in costruzioni letterarie astruse, se non siete assolutamente certi di dominare la parola con mano ferma e cuore impavido. E se siete dotati di mano ferma e cuore impavido, per quale motivo dovreste rendere complicata e inaccessibile una frase o un’idea che potrebbe essere raccontata in modo semplice? Per essere certi che nessuno, oltre voi, sia in grado di capirla? Per segnare una distanza culturale tra voi e il lettore, che sia chiara, definita e abissale? In tal caso, sappiate che il lettore non rimarrà schiacciato sotto il peso della vostra pagina a stramaledirsi per non aver studiato abbastanza, semplicemente smetterà di leggervi e non ci penserà più. Ultima banale considerazione: con buona probabilità, ciò che avete intenzione di raccontare non sarà propriamente nuovo per il genere umano e neppure così importante. Ma è importante per voi, altrimenti non passereste così tante ore a immaginare, scrivere e riscrivere. Abbiate cura delle vostre parole, siate onesti, generosi e rigorosi sia nella forma, sia nella sostanza.

(Pensierino della notte: devo scrivere tanto, ogni giorno, e leggere molto di più.)

 

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