Per la nostra rubrica, interamente dedicata a tutti gli scrittori del socio-cosmo, oggi vi presentiamo il testo di Costanza Lanzillo dal titolo “Reti”.
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“C’è sempre qualcosa che puoi fare”, diceva nonna Milena mentre sbatteva i tappeti appesi sul filo del terrazzo. Se avesse visto com’era ridotta ora sua nipote, le sarebbe venuto un infarto. All’inizio di quell’ennesimo giorno della sua vita, Eva esprimeva la massima vitalità di cui si sentiva capace riversandosi sul letto a pancia in giù, impigliata in una confusa rete di pensieri. Nella consapevolezza del suo piatto essere, le venne da chiedersi se sarebbe mai riuscita a cambiare. Ma la verità è che era figlia dei suoi comodi, grassi tempi e, anche se era difficile da ammettere, non poteva farci molto. Probabilmente avrebbe continuato a sprofondare nell’autocommiserazione, esagerando situazioni gravi ma non drammatiche, piangendo per problemi seri ma non irrisolvibili. E avrebbe cercato ancora ispirazione nelle parole della nonna, sperando che sarebbero sempre riuscite a darle la forza per alzarsi. Perché in fondo sapeva che quella forza, dentro di sé, non l’avrebbe mai trovata.