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“Senza volerlo, avevo parlato di mia madre al presente, scoprendomi incapace di inserirla in una linea temporale interrotta. Era l’unico modo per mantenere vivo il ricordo. Non riuscivo a parlare al passato dei miei genitori, forse perché il mio passato con loro era durato troppo poco.
Solo in seguito ho imparato a collocarli in un punto di quella linea, distante e non più raggiungibile. Ho dovuto farlo quando la memoria si andava riempiendo di ricordi nuovi, diversi e ingombranti, che toglievano spazio a mia madre e mio padre.”
Nia è la protagonista di “Il sangue non fa rumore”, romanzo d’esordio di Lilia Scandurra, pubblicato da Pop Edizioni.
Nia è rimasta orfana a soli sette anni. È questo il primo grande trauma che segna indelebilmente la sua vita. C’è un prima e c’è un dopo rispetto a un lutto tanto grave, com’è naturale, ma nel caso di questa bambina la cesura è ancora più brutale.
C’è una prima infanzia vissuta nella spensieratezza, tra giochi e colori, con una madre accogliente ed estrosa, e un padre allegro e talentuoso, dalla fantasia indomabile.
C’è poi una seconda infanzia, che si protrarrà per il resto della sua vita, adombrata dalla mancanza delle figure genitoriali, cui subentra uno zio fino ad allora sconosciuto, che la crescerà segregata da una moltitudine di regole crudeli e immotivate.
“Il sangue non fa rumore” è la storia di Nia ormai divenuta donna, convinta di essere fuggita dal suo passato, che un giorno dovrà tornare nel luogo in cui è vissuta da bambina, nella casa dei soprusi, dove è chiamata ad assistere suo zio, colpito da una grave malattia.
La scrittura di Lilia Scandurra ci conduce tra i corridoi di questa vecchia abitazione, e ancor più dentro al labirinto delle emozioni, tra ricordi rimossi, fantasie, sofferenze mai superate, a cui la protagonista è riuscita a sopravvivere grazie a una forza d’animo nascosta ma indomabile.
Che cosa è successo veramente dietro quelle mura?
L’autrice ce lo svela un po’ alla volta, in un abile continuo scambio tra presente e passato, con una scrittura sapiente e misurata, ma capace di affondare nelle pieghe più recondite della mente, coinvolgendo il lettore sino all’ultima parola di questo straordinario romanzo.

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