Come ogni domenica, vi presentiamo un post della nostra pagina Fb e Ig “Donne non facciamolo in Rete”, nata per tutelare le donne dai pregiudizi e dai pericoli del Web:
No, va beh.
Alle parole dell’imprenditrice Elisabetta Franchi si può rispondere solo: no, va beh.
Incuriosita dalla polemica suscitata dalle dichiarazioni della Franchi, anche io ho guardato il filmato in cui lei spiega perché, per ruoli rilevanti nella sua azienda, assume solo donne che abbiano più di 40 anni.
E mi si è rasserenata la giornata, perché la frase “incriminata” sulle quarantenni (che si sono già sposate, riprodotte e divorziate, perciò non possono che dedicarsi al lavoro) è forse l’affermazione più politicamente corretta che ha pronunciato. Tutto il resto è peggio.
Nell’ordine:
1. “Ho sempre preso solo uomini, perché ho una responsabilità verso la mia azienda.”
2. “Noi donne abbiamo un dovere, che è quello nel nostro Dna, di fare figli.”
3. “L’uomo incinto per fortuna ancora no, perché il camino in casa lo accendiamo noi donne, e questa è una grande responsabilità.”
E di fronte all’imbarazzo dell’intervistatrice, la Franchi si è giocata l’asso: perché “adesso le donne le ha messe”, ma solo le over 40 che ovviamente sono rinsecchite, sole e senza alcuna prospettiva se non lavorare “h24” per una burlona come lei.
Applauso.
Bisogna ammetterlo: se fosse stato un uomo a pronunciare le stesse parole davanti a testimoni, gli avrebbero già staccato le orecchie a mozzichi.
Perché queste cose non si pensano e non si dicono, visto che sono offensive sia per le donne che per gli uomini, condannati in eterno al ruolo di bipedi buoni solo a portare i soldi a mogliettine gravide che li attendono con il mestolo sotto il braccio.
Che peccato, finché le donne continueranno a scimmiottare la caricatura del manager becero e spietato non ci sarà speranza.
La domanda però è:
Gentile signora Franchi, ma lei dov’è cresciuta? Chi ha frequentato? Che cos’è, esattamente, a crearle confusione?
E soprattutto: perché disprezza così tanto le donne, gli uomini e il lavoro?
(Sonia F.)
