Come ogni domenica, vi presentiamo un brano tratto dalla nostra pagina FB e IG @DonnenonfacciamoloinRete, nata per tutelare le donne e i minori dai pericoli del web.
Nella vita degli adolescenti la dimensione on line e quella off line sono ormai intrecciate in modo indissolubile. Se penso al rapporto che mia nipote 15enne ha con il suo cellulare mi pare di vedere una cozza attaccata al suo scoglio.
Save the Children ha svolto una ricerca sulla violenza nelle relazioni tra adolescenti in Italia, e i risultati non sono incoraggianti.
Il 30% degli adolescenti sostiene che la gelosia del partner è “un segno d’amore”.
Il 29% ritiene che le ragazze contribuiscono a provocare la violenza sessuale con il loro modo di vestire o di comportarsi.
Il 24% pensa che se una ragazza non dice espressamente “no”, vuol dire che è d’accordo e disponibile al rapporto sessuale.
Dal sondaggio emerge che due terzi di ragazze e ragazzi ha subìto dal partner almeno un comportamento di controllo: divieto di uscire con alcune persone, controllo dei profili social, divieto di vestirsi in un certo modo.
Per quanto riguarda i comportamenti violenti, c’è chi dichiara di aver subìto grida e insulti o ricatti per ottenere qualcosa che non si voleva fare.
Ma dall’indagine sono emersi anche aspetti positivi: quasi il 60% degli adolescenti dichiara che negli ultimi tempi è diventato più sensibile alle tematiche di genere e più del 40% ritiene che sarebbe utile uno sportello psicologico a scuola per sensibilizzare i giovani sul tema della violenza di genere.
Dobbiamo sfruttare questo interesse, parlare con loro, dare il giusto esempio. Insegnare che non è amore se insulta, se picchia, se controlla.
Non è amore se ricatta, se insiste, se costringe. Non è amore se pretende immagini sessuali che non vorresti dare.
E non è amore se le condivide con i suoi amici.
(Sonia F.)