Come ogni domenica, vi presentiamo un brano tratto dalla nostra pagina FB e IG “Donne non facciamolo in Rete”, nata per tutelare le donne dai pericoli del web.
Non è la prima volta che parliamo di discriminazioni delle donne nel mondo del lavoro e, purtroppo, sono certa che non sarà l’ultima.
Ma è un fatto assolutamente inedito – e scandaloso – che per accedere a un bando sia obbligatorio un test di gravidanza negativo.
Accade in provincia di Torino, in un concorso per un posto da commissario di polizia locale: alle candidate è richiesto di dimostrare tramite un test di non essere gravide.
Loredana Cristino, dirigente nazionale del sindacato Csa di polizia locale, parla apertamente di discriminazione.
Secondo gli organizzatori del concorso, il test servirebbe a evitare possibili incidenti durante una prova atletica, ritenuta indispensabile ai fini della selezione: correre un chilometro in sei minuti e mezzo.
Peccato che il bando, come spiega Cristino, non assegni agli aspiranti vigili funzioni tali da richiedere una prova di efficienza fisica di questo tipo.
Perciò, se la richiesta della prova fisica non è legittima, pretendere un test negativo di gravidanza è pura discriminazione.
Immaginiamo, però, che per questo ruolo fosse prevista la stessa prova fisica sia per gli uomini che per le donne.
Agli uomini è stato richiesto di dimostrare di non avere nessuna patologia che avrebbe potuto danneggiarli durante la corsa?
Perché forse, anziché pretendere un test di gravidanza negativo, sarebbe stato più corretto prevedere una prova alternativa per le donne incinte, il cui stato non è permanente e neppure invalidante in eterno: si partorisce e poi si corre come gli altri.
Invece no, e dal polverone che si è sollevato si capisce ben poco, se non che per le donne accedere al mondo del lavoro è più complicato.
Lo confermano anche i dati di Bankitalia: nei primi mesi del 2022 la crescita dell’occupazione femminile si è azzerata.
Ci mancavano solo i test di gravidanza per accedere a un concorso: quale sarà il prossimo passo?
Farci giurare sul nostro onore di essere profondamente contrarie alla riproduzione?
(Sara C.)