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Come ogni domenica, vi presentiamo un brano tratto dalla nostra pagina FB e IG “Donne non facciamolo in Rete”, nata per tutelare le donne dai pericoli del web.
Sono giorni tremendi per le coraggiose donne iraniane. E sono giorni di rabbiosa impotenza per le donne di tutto il mondo.
Di notte ci si taglia i capelli, si protesta e si bruciano i veli, di giorno la città è sotto la “sorveglianza” della Guardia rivoluzionaria iraniana.
Oltre 1200 arresti, più di 70 vittime, centinaia di feriti.
La prima è stata Mahsa Amini, morta a seguito dei maltrattamenti della polizia morale iraniana per come portava la hijab, ossia il velo imposto dalla rigida osservanza delle leggi islamiche.
La gravità del caso è stata da subito l’incontenibile miccia per il malcontento covato da anni tra le donne iraniane, che rappresentano la parte della società più angariata dal regime teocratico.
La protesta è esplosa sia privatamente, con centinaia di donne che si riprendevano senza velo con la webcam per poi diffondere quelle immagini online, come istintiva ribellione a una morte inaccettabile.
Ed è esplosa anche pubblicamente, quando migliaia di donne si sono riunite nelle piazze per bruciare a viso scoperto quei veli che costituiscono un costante strumento di sottomissione.
La risposta delle forze dell’ordine di Teheran è stata delle più cruente, tra cariche e incarcerazioni, morti e tantissimi feriti.
Alla fine, un’altra giovanissima donna è morta: la ventenne Hadis Najafi, colpita da sei proiettili in viso e al collo durante le sommosse. Era diventata un simbolo da quando aveva postato un video in cui la si vedeva raccogliere i lunghi capelli biondi in una coda e andare ad affrontare senza velo una delle molte manifestazioni.
Il coraggio dimostrato da queste donne non può che infonderci rispetto e ammirazione.
La loro morte non può che suscitare dolore e rabbia.
Loro disarmate e arrabbiate o altere e irremovibili mentre cantano versioni struggenti di “Bella ciao”, contro la prepotenza e la violenza omicida di una dittatura completamente anacronistica.
(Sonia F.)

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