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Come ogni domenica, vi presentiamo un brano tratto dalla nostra pagina FB e IG “Donne non facciamolo in Rete”, nata per tutelare le donne dai pericoli del web.
Lo so, è Natale e siamo tutti più euforici.
Infatti l’altra sera sono rimasta piacevolmente perplessa quando in un programma televisivo ho visto una tipetta tutto pepe, vestita “animalier”, con un generoso décolleté in bella mostra, un’acconciatura fresca di parrucchiere e un sorrisone da urlo.
Ho faticato non poco a riconoscere in quella graziosa vamp Cristina D’Avena.
Cristina D’Avena?
Ma chi, la colonna sonora della nostra infanzia con “Noi puffi siam così” e “Memole è il nome mio”?
La Licia di “Kiss me Licia” con caschettoni e frange monacali?
Esatto, proprio lei, e devo ammettere che si è saputa reinventare parecchio.
Di sicuro molto più di me, che all’epoca mi sbracavo di minigonne inguinali e oggi comincio a risentire dell’avere una certa età, quanto meno nella scelta dell’abbigliamento.
E più io mi sono trasformata in una donnina sobria, in pantaloni comodi e t-shirt, più lei si è fatta ammiccante, sempre mantenendo però la leggerezza e l’affabilità di quand’era ragazzina.
Brava. Forse si fa così.
Bisogna infischiarsene dei trenta che passano e degli anta che avanzano, e reinventarsi a proprio piacimento. Scegliendo una versione di sé anche del tutto inedita.
Ora capisco perché da qualche anno Cristina D’Avena è diventata sia un’icona gay che un sex symbol.
Un buon esempio per tante di noi che smaniano all’idea di sentirsi ancora terribilmente seducenti, ma si fanno frenare dal giudizio del proprio sguardo, più che da quello altrui.
D’altra parte un po’ di grinta non guasta mai, specialmente da adulti. Serve ad andare avanti con brio e aprire la mente, per non rimanere ancorati a valori del passato retrogradi e fuorvianti.
Infatti, curiosando un po’ in Rete ho trovato alcune dichiarazioni in cui Cristina si mostra piuttosto progressista su tanti argomenti, tra cui la piena legittimità dei rapporti omosessuali.
E io che me la ricordavo con un fazzolettone in testa a offrire polpette giapponesi a un gatto parlante…
Va beh, buon Natale a tutti.
(Sara S.)

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