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Come ogni domenica, vi presentiamo un brano tratto dalla nostra pagina FB e IG “Donne non facciamolo in Rete”, nata per tutelare le donne dai pericoli del web.
In questa rubrica siamo solite trattare il rapporto tra le donne e le nuove tecnologie: che cosa può capitare di brutto o di bello a una donna che si esponga online per le sue idee, le sue scelte personali o la sua notorietà.
La notizia che ho letto di recente riguarda una donna polacca, e mi sembra rappresenti un caso estremo proprio su quanto siamo indifese rispetto a Internet, in balia di azioni altrui che ci possono perseguitare anche in nostra assenza.
In questa vicenda addirittura si parla di un’assenza che si prolunga da più di un decennio: il caso è quello di Iwona Wieczorek, una giovane donna scomparsa nel 2010, senza che nessuno abbia più saputo niente di lei né che fine abbia fatto.
Ecco, Iwona recentemente è riapparsa all’improvviso. Purtroppo, però, quella che si è vista passare su TikTok poche settimane fa non era veramente lei, bensì una sua riproduzione virtuale.
Non riesco neppure a immaginare come possano essersi sentite le persone che le vogliono bene.
È tristemente facile cascare in queste trappole: l’immagine, probabilmente elaborata sulla base di qualche fotografia precedente alla scomparsa, si muove e parla in maniera abbastanza fluida da sembrare reale.
Nel filmato la donna racconta brevemente gli eventi di cui è stata protagonista, poi scompare un’ultima volta, quando finisce il filmato.
Da quello che ho capito si tratta di una sperimentazione di intelligenza artificiale applicata già ad altri individui uniti da una sorte altrettanto misteriosa.
Quel che viene da pensare però è: e se questa app venisse ulteriormente sofisticata? Se le immagini venissero manipolate da qualche programmatore con secondi fini ancora più preoccupanti?
Nessuno di noi sarebbe al sicuro.
Chiunque potrebbe apparire e dire cose anche contrarie al nostro reale sentire, persino molti anni dopo la nostra morte. Questo scenario è terrificante.
C’è un modo per sottrarsi a questa eventualità?
Credo di no, purtroppo. Come avrebbe detto il vecchio Humphrey Bogart: questa è la tecnologia, bellezza!
(Stefania S.)

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