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Come ogni domenica, vi presentiamo un brano tratto dalla nostra pagina FB e IG “Donne non facciamolo in Rete”, nata per tutelare le donne dai pericoli del web.
Non conosco nessuna donna che non sia stata molestata. Per strada, in un locale, a casa di conoscenti.
Il maschietto scemo che si consente una “palpatina”, ritenendola alla stregua di un complimento, lo abbiamo incontrato tutte.
Anche la protagonista di questa storia.
In una scuola romana una ragazza di 17 anni viene palpeggiata da un collaboratore scolastico che, di fronte allo sconcerto della vittima, si giustifica dicendo che stava solo scherzando.
Il giudice chiamato a decidere sul caso, anziché condannarlo o sanzionarlo pesantemente, ha calcolato in modo bizzarro che se il palpeggiamento dura meno di dieci secondi non è da considerarsi molestia.
L’imputato, quindi, è stato prosciolto da ogni accusa.
Inutile dire quante critiche abbia attirato questa sentenza, che infatti è stata giustamente impugnata dalla Procura della Repubblica.
Ma ha mobilitato anche influencer, Youtuber e Tiktoker in difesa della ragazza. Volti più o meno noti a dimostrare in video come di fatto dieci secondi di palpeggiamento siano tutt’altro che uno scherzo rapido e sopportabile.
Se questa serie di filmati ha aiutato l’opinione pubblica a rendersi conto della gravità del gesto e della discutibilità della sentenza, non ha però alcun peso giuridico.
Inutile scervellarsi sui motivi di questa sentenza perché ormai lo sappiamo: a volte la legge e il buon senso non vanno di pari passo.
Ma mi domando che cosa avrà imparato questa ragazzina, e tutte le altre che hanno letto la notizia.
Che se un uomo ci tocca il sedere dobbiamo chiedergli per favore di protrarre la molestia per almeno 11 secondi?
Oppure avrà imparato che non serve a niente denunciare chi ti palpeggia davanti a tutti?
Ma più preoccupante è quel che ha imparato lui: cronometro alla mano, qualunque corpo può essere palpeggiato senza temere conseguenze.
Almeno finché non incontrerà qualcuno che gli palpeggia la faccia per 9 secondi.
Ma se per avere giustizia bisogna ricorrere agli schiaffoni, viviamo proprio in un paese avvilente.
(Francesca C.)

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