Come ogni domenica, vi presentiamo un brano tratto dalla nostra pagina FB e IG “Donne non facciamolo in Rete”, nata per tutelare le donne dai pericoli del web.
Non ho mai capito quest’ossessione prevalentemente maschile di immaginarsi nuda la donna che si ha di fronte.
Sicuramente chi è fissato con questo tipo di fantasia oggi ha uno strumento in più…
La tecnologia è un’arma a doppio taglio, che può essere usata per cose buone come per il loro contrario.
E infatti, dopo l’impiego dell’intelligenza artificiale per creare immagini artistiche e scrivere testi di narrativa, ora la si sta utilizzando per “sessualizzare” immagini del tutto innocenti.
È ciò che è accaduto ad Almendralejo, una località spagnola, in cui i genitori di una decina di ragazzine hanno sporto denuncia verso ignoti, ma la polizia stima che i casi siano più di venti.
Le vittime hanno scoperto che alcune loro fotografie erano state prese dai social e manipolate utilizzando un’app (come Deepfake) per incollare i loro visi da adolescenti a corpi nudi in pose provocanti.
Così che migliaia di utenti potessero soddisfare (in modo patetico, oltretutto, trattandosi di immagini fasulle) le loro fantasie pedofile.
Come spesso accade per i reati commessi nel web, ancora non è stato possibile risalire ai colpevoli, ma le indagini stanno proseguendo.
Personalmente, davanti a queste notizie resto a bocca aperta. Che cosa sta accadendo agli adulti di oggi?
Questi mariti, padri, fratelli, fidanzati che conducono vite all’apparenza normali e invece, protetti dall’anonimato del web, rincorrono immagini pedopornografiche, persino fasulle…
Che cos’è che è andato perduto, in questi anni di sovraesposizione mediatica, di pessima televisione in cui l’età delle donne “mostrate come merce di qualità” è sempre più giovane?
E per quale motivo, oggi, un’adolescente che naviga sul web è costretta a riconoscere il proprio viso sul corpo magari di una pornostar?
Che idea si farà di noi adulti e di ciò che le toccherà subire per diventare grande?
(Francesca C.)
