Come ogni domenica, vi presentiamo un brano tratto dalla nostra pagina FB e IG “ @DonnenonfacciamoloinRete ”, nata per tutelare le donne dai pericoli del web.
La violenza economica è una delle forme più subdole (e quindi ignorate) della violenza di genere, e riguarda tutti quei gesti che impediscono una vera indipendenza economica della donna e vengono messi in atto dal partner per mantenere il controllo su di lei.
Un controllo che limita la libertà e la dignità della donna, tanto da impedirle di sfuggire a una situazione di abuso.
Se ci pensate, vi verranno in mente parecchi esempi:
– l’amica che non può comprare quello che vuole ed è obbligata a giustificare al marito ogni spesa;
– la conoscente che non vede mai l’estratto conto perché “in casa ai soldi ci pensa lui”;
– la cugina che è relegata alle cure domestiche o non può cercare lavoro;
– l’amica minacciata dal marito di non darle più un soldo e di ritrovarsi povera e piena di debiti.
– la collega che deve sobbarcarsi tutte le spese di famiglia perché il compagno non contribuisce.
Secondo un’indagine di WeWorld e Ipsos, il 49% delle donne italiane dichiara di aver subìto almeno un episodio di violenza economica, numero che sale al 67% tra le donne divorziate o separate. Di quel 49%, 1 donna su 10 dichiara che il partner le ha negato il permesso di lavorare.
Come si fa a prevenire questo tipo di violenza?
Alimentando l’autostima di bambine e ragazze. Introducendo l’educazione sessuale e affettiva nelle scuole per scardinare i ruoli di genere. Insegnando a donne e ragazze l’educazione economico-finanziaria.
Se consideriamo che il 37% delle donne italiane non ha un conto corrente e che il 42% degli intervistati pensano che non ci sia nulla di male se in una coppia l’uomo dà un budget mensile alla donna che non lavora, capiamo che è FONDAMENTALE promuovere l’indipendenza finanziaria della donna e superare i tabù che riguardano i soldi.
Il profilo @rame.platform, in cui si parla apertamente di denaro e finanze, è un ottimo punto da cui partire!
(Sonia F.)
