Come ogni domenica, vi presentiamo un brano tratto dalla nostra pagina FB e IG “ @DonnenonfacciamoloinRete ”, nata per tutelare le donne dai pericoli del web.
Fra poco, in Svizzera, venderanno le donne dal salumiere: a chili. Perché nel tanto snob stato elvetico sono diventate merce di consumo equiparabile a speck e prosciutti.
Eh sì, in quanto a parità di genere da Oltralpe arrivano notizie poco incoraggianti.
La prima riguarda un tribunale di Losanna che ha concesso uno sconto di pena a due uomini colpevoli di violenza sessuale perché “lo stupro è durato solo 11 minuti”.
A parte che 11 minuti possono essere lunghissimi, come si può valutare la gravità di uno stupro in base alla durata?
Qualcuno di questi giudici ha provato a immaginare cosa significhi essere aggrediti e violentati?
A moltissime donne bastano pochi secondi di palpate indesiderate per rimanere traumatizzate e sviluppare problemi nella relazione con gli uomini.
La seconda notizia riguarda una “sexy lotteria” organizzata a Capodanno in due locali a luci rosse: i premi in palio erano prestazioni sessuali da parte delle dipendenti.
In Canton Ticino la prostituzione è ancora consentita, infatti ci sono circa una trentina di bordelli, e la maggior parte della clientela è italiana.
Per la “crisi di mercato” dovuta al Covid, e per il fatto che queste serate richiamano il triplo dei clienti, i gestori dei locali non si sono fatti scrupolo a reintrodurre un’iniziativa nata nel 2011, anche se nel 2014 il Parlamento cantonale aveva definito le lotterie sexy “lesive della dignità delle persone” e intimato di interromperle (seppure legali).
Sia la sentenza del tribunale sia l’iniziativa di Capodanno hanno scatenato fortissime critiche da parte di tutta l’opinione pubblica e dei movimenti femministi.
Eppure, come in Italia, nella “civilissima” Svizzera la situazione è grave: secondo un recente rapporto di Amnesty International, in Svizzera il 22% delle donne con più di 16 anni ha subìto molestie sessuali e il 12% è stato costretto ad avere rapporti sessuali contro la propria volontà.
Indignarsi non basta più, è tempo di smantellare l’ideologia patriarcale.
(Sonia F.)