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Le sbaglio tutte, una dietro l’altra, con una precisione da far impallidire un neurochirurgo. Statisticamente è impossibile, eppure io ci riesco. E dopo continuo a ripensare a quello che ho detto, ma soprattutto a quello che non ho detto. Mi tremava la voce? Sì. Ero troppo accorata, quasi implorante? Sì. Sudavo, nel frattempo? Sì. Mi piacerebbe essere altera e distante come una montagna, ma non lo sono. Mi emoziono, mi confondo, mi ingarbuglio, ma per adesso non mi tiro indietro, anche se mi tremano le gambe e il cuore.

 

 

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