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Ha iniziato lo zoo di Toronto, invitando gli utenti, in occasione di San Valentino, a dare il nome del proprio ex a uno scarafaggio, pagando una piccola somma per la tutela faunistica del bio-parco.
Lo zoo texano di San Antonio ha colto la palla al balzo, ampliando notevolmente l’offerta: alle stesse condizioni economiche, si può dare il nome di un ex o di un capoufficio particolarmente sgradevole, o di chiunque altro, a scarafaggi e ratti che diventeranno il pasto degli animali che vivono negli habitat lì presenti.
Se invece siete vegetariani o facilmente impressionabili, lo zoo propone di dare il nome di un ex a un ortaggio che verrà masticato e ingoiato al più presto.
In entrambi i casi, pare che l’iniziativa stia spopolando tra persone di ogni età.
Ci sembra una proposta parecchio discutibile (…poi si lamentano dell’alto tasso di violenza), ma forse è una buona valvola di sfogo, sempre che si abbia una certa predisposizione al black humour.
Non è chiaro se chi ha versato la quota possa assistere di persona all’uccisione della blatta che porta il nome del nemico, sgranocchiata dai dentini di una simpatica mangusta o di un opossum.
Bisognerebbe chiedere il parere di uno psicanalista su quanto l’annichilimento in effigie possa placare definitivamente antiche ostilità, così da esercitare un’azione terapeutica sull’animo.
E chissà quale effetto potrebbe suscitare sul diretto interessato sapere che qualcuno ha sborsato dei soldi per rinominare un esserino e farlo sbranare.

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