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Al teatro Guerrieri di Matera di recente Umberto Galimberti, filosofo, saggista e psicoanalista, è intervenuto su un argomento di grande attualità: il futuro per le nuove generazioni.
I giovani di oggi sono spesso fragili, insicuri, stressati da una società che li vorrebbe già pronti e con le energie necessarie per affrontare le pressioni sociali, in quella che potremmo definire l’epoca del nichilismo.
E in questa fase cruciale della loro vita non possono nemmeno contare sui supporti che in passato li avevano accompagnati e sostenuti: genitori da una parte e classe insegnante dall’altra, le figure più importanti durante la crescita.
I genitori riescono ad assecondare tutti i desideri dei propri figli solamente nella fase iniziale della loro vita e in quella pre-adolescenziale.
L’altro fondamentale sostegno che dovrebbe venire dalla scuola, però, allo stato attuale sa solo istruire ma non educare. Perché non basta conoscere per insegnare, bisogna essere empatici con i propri studenti.
E dalle medie inferiori in poi la scuola è un disastro. Spesso perché l’impiego fisso nell’insegnamento attira migliaia di persone che cercano un posto di lavoro garantito, senza però avere le competenze umane necessarie.
In questo modo, spiega Galimberti, diventa reale il pericolo “di una vita vuota e senza scopo per come è indotta da una società sempre più soggiogata da una tecnologia quanto mai invadente e comunque priva di valori autentici”.
Il web per i ragazzi rappresenta una via di fuga. E questa immersione totalizzante purtroppo non è esente da insidie e minacce (che troppo spesso prendono la forma di cyberbullismo, sextorsion, sexting, pedopornografia) che rischiano di influenzare negativamente la vita di chi vi si imbatte.
Perciò, oltre a fare molta attenzione ai pericoli della “modernità”, alle nuove generazioni si richiede carattere e determinazione per reclamare il proprio ruolo nella società, come spiega Galimberti: “I giovani devono prendersi il futuro anziché aspettarlo. La vita non va avanti perché qualcuno ci spinge, ma perché qualcosa ci attrae.”
Ragazzi: uscite dalla stanza e inseguite a perdifiato i vostri desideri.

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