Che cos’è la pazienza?
È la disposizione alla moderazione, alla tolleranza e alla sopportazione, soprattutto nell’ambito dei rapporti umani e sociali.
Di sicuro la pazienza ci impedisce di venire travolti quando accade qualcosa che non si può evitare né cambiare: è un’utile strategia di adattamento quando non possiamo fare nient’altro.
Secondo lo psicoanalista Salman Akhtar “la pazienza consiste nell’accettazione della realtà interiore ed esterna, nell’assenza di risentimento, nel mantenimento della speranza e nella capacità di aspettare tempi migliori senza inquietudine e fretta”.
Ed ecco qual è il nocciolo della pazienza: saper aspettare, soprattutto quando ci si trova a scegliere tra una soddisfazione modesta ma immediata e un risultato importante ma più lontano nel tempo.
Infatti la pazienza reca con sé una qualità ancora più preziosa: la perseveranza. Perché, di fatto, solo chi ha pazienza riesce a inseguire un obiettivo, ignorando distrazioni e tentazioni.
Ma è così difficile avere pazienza?
Di solito sì, perché bisogna essere disposti a pagare il costo dell’attesa, che è un costo immediato, in vista di benefici futuri, peraltro incerti, pur sapendo che molti di questi obiettivi non daranno gratificazioni intermedie.
Per esempio, superato l’esame di maturità, un giovane si trova davanti la prospettiva di molti anni di studio per conseguire una laurea, che gli permetterà di trovare un lavoro gratificante, rinunciando però a un’indipendenza economica immediata.
Si può imparare a essere pazienti?
Sì, fantasticando sul proprio futuro e assaporando in anticipo la soddisfazione di aver raggiunto un risultato, anche se è parecchio lontano.