118

Un suicidio di massa: ecco la brillante soluzione di Yusuke Narita, stimato economista dell’Università di Yale di origini giapponesi, per risollevare le sorti del Giappone.
Il docente lo consiglia (non sappiamo se tramite l’harakiri o il seppuku) a tutti i suoi connazionali giunti alla terza età.
Questa, per quanto drastica, è l’unica via che Narita è riuscito a individuare per rilanciare l’economia nipponica, attualmente gravata dal più alto debito pubblico mondiale.
Ma qual è il problema?
Un numero di nascite in continua diminuzione, un aumento dell’età media a discapito dei consumi e di un sano ricambio generazionale a livello lavorativo.
Chissà se Narita per le sue teorie si è ispirato a quel vecchio film di Tognazzi che immaginava una società in cui, giunti a una certa età, fosse obbligatoria l’eutanasia.
Speriamo che quella di Narita sia solo una provocazione, che però rischia di allontanare riflessioni di qualche valore.
I problemi di una nazione dipendono dai suoi cittadini più anziani?
Da quanto si conosce del suo assetto socio-economico, il Giappone vive da decenni un regime di frenesia lavorativa privo di adeguati supporti sindacali.
I dipendenti ammalati devono comunque lavorare per non rischiare il licenziamento e ogni giorno sono costretti a ritmi disumani, con pause minime tra la fine del turno e l’inizio di quello successivo.
Sono quasi leggendarie le immagini di giapponesi sotto pressione che si addormentano su qualsiasi strapuntino utile (in metropolitana o sul posto di lavoro) pur di recuperare la propria efficienza quanto prima.
Un Paese e una società in cui si vive per lavorare anziché lavorare per vivere, dov’è altissimo il tasso di suicidi, infarti e patologie provocate dal superlavoro.
Nonostante questo, l’economia langue.
E dunque, anziché costringere gli anziani ad ammazzarsi, non sarebbe meglio cercare di invertire la rotta e far tornare le persone a esistenze accettabili e appaganti?
Così facendo, tra l’altro, i giapponesi troverebbero il tempo per fare sesso in santa pace e riprodursi.

Lascia un commento

Condividi:

Gli ultimi POST

Le rubriche

Mondo Pop
Donne
come noi
La bottega
delle parole
Parola
d'autore
A voce
alta

Resta aggiornato

Instagram feed