È accaduto in India e non in Italia, e di questi tempi è già un’ottima notizia.
La storia sembra quasi una barzelletta: c’è un funzionario locale che naviga sopra un immenso bacino idrico, costruito per l’irrigazione dei campi intorno. È intento a scattare selfie con gli amici quando il telefono gli scivola di mano e finisce in fondo al lago artificiale. Inutili i tentativi di recuperarlo.
L’uomo perciò pensa bene di scomodare delle squadre di uomini-rana per sondare il fondo del bacino alla ricerca dello smartphone da 1200 dollari. Niente da fare: neanche loro riescono a trovarlo.
Allora che s’inventa il funzionario indiano? Fa prosciugare l’intero bacino idrico pur di ritrovare il telefonino. Arrivano le idrovore. Ci impiegano TRE giorni per pompare via l’acqua. Risucchiano ben 2 MILIONI di litri d’acqua, che sarebbero bastati a irrigare perlomeno 600 ETTARI di terreni coltivati.
Quando i suoi superiori se ne accorgono tentano di fermare l’operazione, ma ormai è troppo tardi.
Il funzionario colpevole dello spreco di una risorsa tanto importante, specie per un paese come l’India, è stato sospeso in attesa del processo, che ci auguriamo lo condanni a una pena esemplare.
Questo è uno di quei casi emblematici in cui il potere si dimostra gestito da persone tanto inette e superficiali da diventare pericolose per la collettività. E in Italia ne sappiamo qualcosa…
Per la cronaca, lo smartphone alla fine è stato ritrovato ma, come avrebbe intuito anche un criceto, non funzionava più.