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Il caso, qualche mese fa, aveva sollevato forti polemiche che tuttavia, a quanto sembra, non sono bastate a far avere la giusta punizione agli studenti di un istituto tecnico di Rovigo.
Durante una lezione, alcuni allievi avevano sparato alla professoressa con un’arma ad aria compressa, filmando “l’impresa eroica” col telefonino.
Quando l’episodio è finito su tutti i quotidiani si era a lungo discusso su notiziari e programmi di approfondimento di quanto la scuola italiana stesse andando allo sbando, se dei ragazzini si potevano permettere un gesto tanto grave.
I più invocarono la massima severità nei loro confronti, altrimenti ci sarebbero stati altri casi per emulazione, magari addirittura peggiori.
Ora, a fine anno scolastico, si viene a sapere che i colpevoli di quel gesto sono stati regolarmente promossi, con addirittura un bel 9 in condotta.
A seguito della notizia Ministero e Provveditorato si sono attivati per capire quali ragioni abbiano portato il collegio docenti a una scelta tanto incomprensibile, anziché formulare un castigo adeguato.
Sembra che in realtà gli allievi coinvolti avessero un rendimento scolastico molto buono (si parla della media dell’8) che non avrebbe permesso di bocciarli.
A dire la verità, i due non sono neanche mai stati sospesi.
L’unico provvedimento nei loro confronti è la querela da parte della docente per le ferite riportate durante la “bravata”.
La cosa che più stupisce però è che siano stati promossi con un 9 in condotta (che a seguito delle numerosissime polemiche pare sia stato ridotto a un 7).
Per quanto uno studente sia bravo nelle materie scolastiche, non è inappropriato dare un voto così alto in condotta?
E, soprattutto, per meritare un voto più basso, che cosa avrebbero dovuto fare, sparare all’insegnante con un fucile a pallettoni?
Sarebbe bastato un 5 in condotta (peraltro giustificato) per negare loro l’ammissione alla classe successiva. E invece no, sono stati premiati.
Misteri di questa nostra strana Italia…

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