Qualche giorno fa, una storia triste e tenera è comparsa sui giornali. Una vicenda a doppio taglio, come le storie raccontate ne “I confini del male” da P.G. Daniel: un ritratto spietato del nostro Paese, che ha maggiore capacità visiva di cento articoli di cronaca.
Un signore di 85 anni viene sorpreso a rubare in un supermercato di Lecce: nel carrello poche confezioni di würstel e qualche scatoletta di cibo per i gatti randagi a cui dà da mangiare; non ha soldi a sufficienza e così ne ha infilata qualcuna in tasca. La sorveglianza chiama i carabinieri, i quali comprendono la situazione e provvedono a rimborsare il supermercato.
La notizia è questa: un anziano disposto a spendere più per i gatti che per se stesso; i bravi carabinieri che provvedono a saldare il suo “conto con la giustizia” e gli evitano la denuncia, rimborsando il supermercato. Di quanto? 2,50 euro.
È una storia che merita di rimbalzare in almeno 5 testate nazionali? Sì.
Perché questa storia si può raccontare anche diversamente:
a) un anziano si preoccupa dei gatti randagi, come se fossero la sua unica famiglia;
b) la sorveglianza chiama i carabinieri per 2,50 euro;
c) se i carabinieri non fossero stati generosi, sarebbe scattata una denuncia a un 85enne per un furto di 2,50 euro.
C’è un racconto ne “I confini del male” dedicato a una Signora che vive per strada, e accetta qualche conforto alimentare, ma mai denaro, perché conosce gli effetti del denaro sulle persone: “Lei non vuole entrare in quel tacito scambio delle parti in cui chi elargisce diventa superiore a chi prende e stringe in pugno”.
Facile essere generosi in tempi grassi, difficile, invece, fare posto all’umanità quando manca tutto il resto: l’umanità, come l’amore, è misura di se stessa, come l’amore confida in se stessa; per questo, forse, l’anziano amico di Lecce la riconosce ormai solo nei gatti, come P.G. Daniel la riconosce in un cane, torturato e ucciso per gioco: “Prima di allontanarlo, i proprietari lo avevano chiamato Fido, alludendo forse alla sua qualità migliore: la fede, che Dick porta agli uomini che gli stendono una mano amichevole, nel suo duplice significato, attivo e passivo, di fedeltà e fiducia”.
Un signore di 85 anni viene sorpreso a rubare in un supermercato di Lecce: nel carrello poche confezioni di würstel e qualche scatoletta di cibo per i gatti randagi a cui dà da mangiare; non ha soldi a sufficienza e così ne ha infilata qualcuna in tasca. La sorveglianza chiama i carabinieri, i quali comprendono la situazione e provvedono a rimborsare il supermercato.
La notizia è questa: un anziano disposto a spendere più per i gatti che per se stesso; i bravi carabinieri che provvedono a saldare il suo “conto con la giustizia” e gli evitano la denuncia, rimborsando il supermercato. Di quanto? 2,50 euro.
È una storia che merita di rimbalzare in almeno 5 testate nazionali? Sì.
Perché questa storia si può raccontare anche diversamente:
a) un anziano si preoccupa dei gatti randagi, come se fossero la sua unica famiglia;
b) la sorveglianza chiama i carabinieri per 2,50 euro;
c) se i carabinieri non fossero stati generosi, sarebbe scattata una denuncia a un 85enne per un furto di 2,50 euro.
C’è un racconto ne “I confini del male” dedicato a una Signora che vive per strada, e accetta qualche conforto alimentare, ma mai denaro, perché conosce gli effetti del denaro sulle persone: “Lei non vuole entrare in quel tacito scambio delle parti in cui chi elargisce diventa superiore a chi prende e stringe in pugno”.
Facile essere generosi in tempi grassi, difficile, invece, fare posto all’umanità quando manca tutto il resto: l’umanità, come l’amore, è misura di se stessa, come l’amore confida in se stessa; per questo, forse, l’anziano amico di Lecce la riconosce ormai solo nei gatti, come P.G. Daniel la riconosce in un cane, torturato e ucciso per gioco: “Prima di allontanarlo, i proprietari lo avevano chiamato Fido, alludendo forse alla sua qualità migliore: la fede, che Dick porta agli uomini che gli stendono una mano amichevole, nel suo duplice significato, attivo e passivo, di fedeltà e fiducia”.