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Siamo sempre più abituati a notizie quasi quotidiane che riguardano qualche nuova challenge da social network.
Con questa parola inglese si intende, nello specifico, una di quelle sfide lanciate da qualche influencer, che diventano presto endemiche con milioni di ragazzini pronti a ripetere l’impresa.
Se ci sono challenge che consistono in semplici goliardate (la sfida a versarsi addosso una bacinella di acqua gelata, quella a restare perfettamente immobili per alcuni minuti o quelle a passi di danza), se ne trovano però altre che possono mettere in serio pericolo chi accetta di farle.
Proprio come è successo a un teenager del Massachusetts, morto per aver ingerito uno snack troppo piccante.
La challenge consisteva in questo: mangiare una chip di mais ultrapiccante commercializzata da una ditta messicana, che la confeziona dentro una scatola a forma di bara.
La tortilla è condita con i peperoncini più forti in commercio, gli stessi che vengono impiegati per gli spray urticanti concepiti per difendersi dalle aggressioni, tanto per intendersi.
Bisogna ricordare che la capsaicina, il principio attivo contenuto nel peperoncino che lo rende così piccante, è in realtà un veleno prodotto dalla pianta per difendersi dai predatori.
È comprensibile perciò come molti individui siano allergici a questo tipo di sostanza, a tal punto da poter subire conseguenze anche molto gravi. La morte di questo ragazzino americano ne è purtroppo un chiaro esempio.
Questo dimostra ancora una volta come alla stupidità di fondo di certe mode social spesso si associ anche un alto grado di pericolosità. Non potendo contare sul buonsenso degli influencer, siamo noi adulti a dover avvertire gli adolescenti di quanto possa essere pericoloso il web.

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