“Quello che va bene per la Fiat va bene per l’Italia”: questa frase pronunciata da Giovanni Agnelli è passata alla storia.
La Fiat (dal 2021 parte del gruppo Stellantis) è un’azienda privata che si è retta su finanziamenti pubblici. Solo dal 1975 ha ottenuto dallo Stato italiano l’incredibile somma di 220 miliardi di euro: dalla cassa integrazione per i dipendenti ai prepensionamenti, dalle rottamazioni agli stabilimenti costruiti con i soldi dei contributi statali.
Ma questo fiume di denaro pubblico non è bastato a salvaguardare l’occupazione, perlopiù delocalizzata all’estero, che da 250mila addetti è crollata a meno di 25mila.
Le piccole imprese non hanno mai avuto diritto (né accesso) ad aiuti così generosi, ma se non fosse per loro l’Italia sarebbe una nazione senza fabbriche e occupazione.
Di fronte a queste argomentazioni, qualcuno obietta: ma sì, erano altri tempi. Oggi non succede più.
L’obiettivo delle aziende di proprietà di Chiara Ferragni per il 2023 è quota 40 milioni di euro.
Con 30 milioni di follower e con un utile di poco inferiore agli 11 milioni di euro, anche quest’anno le società di Ferragni risultano sostenute da finanziamenti pubblici legati alle leggi post Covid: un aiutino di quasi 151mila euro (150.792,53 per l’esattezza).
È vero, sembra una cifra enorme ma in realtà è meno di quello che Chiara Ferragni ha ricevuto in passato: infatti, negli ultimi bilanci delle società del gruppo sono stati contabilizzati 1,67 milioni di euro in aiuti di Stato sulla base delle leggi sui ristori alle imprese.
1 milione e 670mila euro di fondi statali. Per un’azienda che fattura 40 milioni di euro all’anno.
Chissà che ne pensano tutti quei piccoli imprenditori che di notte non riescono a dormire perché è impossibile far quadrare i conti.
Non c’è niente da fare, in Italia va così: un prestito in banca te lo concedono solo se sei ricco e gli aiuti statali vanno alle aziende multimilionarie, per sostenere un’economia in difficoltà in un periodo di crisi globale.
Con buona pace dei 30 milioni di follower di Chiara Ferragni, arriverà il momento in cui le persone si indigneranno?
Forse no…