La misura che punta a ridurre incidenti, smog e consumi non piace al Ministro delle Infrastrutture Salvini.
Così la riduzione del limite di velocità a 30 km orari, entrata da poco in vigore a Bologna, ha aperto un’accesa discussione, anche in ambito politico.
Il traffico e la relativa sicurezza stradale sono tra i problemi più stringenti delle città, ma l’argomento è delicato: si fronteggiano due opposte visioni della realtà, una conservatrice e attenta a non scontentare l’elettorato, e l’altra progressista, rivolta alla necessità di un cambiamento.
Ma come stanno veramente le cose?
L’associazione Legambiente ci aiuta a fare chiarezza, smontando le critiche più accese.
– La velocità è la prima causa di incidenti mortali. Per una persona essere investita da un’auto che procede a 30 km all’ora equivale a cadere dal primo piano di un palazzo: nove volte su dieci si salva. Se la velocità sale a 50 km orari, l’impatto equivale a precipitare dal terzo piano: otto volte su dieci non c’è scampo.
– Si impiega più tempo a spostarsi? No, la velocità media di spostamento nei centri urbani intasati è già oggi ben al di sotto dei 30 km/h.
– Si inquina di più? I motori benzina e diesel consumano e inquinano molto di più sotto sforzo, cioè in fase di accelerazione e decelerazione, e a velocità elevate. Marciare a 30 km/h impone una guida più fluida e riduce l’inquinamento.
– Con il limite dei 30 km/h, come sostiene Salvini, i problemi per i lavoratori rischiano di essere superiori ai benefici per la sicurezza stradale?
Il Piano Nazionale Sicurezza Stradale del MIT (lo stesso Ministero di Salvini) indica che questo limite è necessario “dove ci possono essere impatti che coinvolgono veicoli e pedoni”, anche se la norma dovrà comunque essere accompagnata da un potenziamento adeguato e rapido dei mezzi pubblici.
Questo limite di velocità è già realtà in tante città italiane, e non mancano gli esempi in Europa e nel mondo, da Madrid a Toronto, da Londra ad Amsterdam.
La decisione, però, a Bologna ha scatenato un mare di polemiche e i tassisti minacciano di aumentare le tariffe.
La ragione da che parte sta, tenuto conto che cambiare le abitudini non è mai facile da digerire?