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Dal dicembre scorso i residenti di Montpellier, in Francia, possono viaggiare gratuitamente su tutti i mezzi pubblici della loro città.
Il provvedimento ha preso corpo gradualmente grazie al sindaco socialista Michaël Delafosse, eletto nel 2020. In quello stesso anno il servizio pubblico era diventato gratuito durante il fine settimana,
e questo vantaggio è stato poi esteso nell’anno successivo a tutta la settimana per i giovani under 18 e gli anziani over 65.
Una misura che si candida a essere un enorme successo. Prima dei provvedimenti del sindaco gli abbonati al servizio pubblico erano circa 86 mila. Sono balzati a oltre 260 mila negli ultimi giorni, cioè più di metà della popolazione dell’area metropolitana.
Delafosse afferma che la misura agisce su due fronti: da una parte l’impegno preso con l’Unione Europea per una riduzione delle emissioni di gas serra, dall’altra quello con i cittadini, che a causa dell’inflazione hanno visto il proprio potere d’acquisto calare drasticamente.
Montpellier sembra poter riuscire nella difficile operazione di ridurre il numero di auto che circolano sulle sue strade, limitando in questo modo inquinamento atmosferico e acustico, oltre ai tempi di percorrenza dei cittadini. Per finanziare la misura, la città si avvale di una nuova imposta che si applica alle aziende medio-grandi.
A oggi, oltre a Montpellier, sono due le grandi realtà europee ad aver azzerato il costo del biglietto dei trasporti pubblici: Tallin, la capitale estone, e il Lussemburgo, primo Paese nell’Ue per numero di auto pro capite.
Ma cosa succede da noi?
In Italia da una parte vengono indetti scioperi del settore per l’adeguamento dei salari, e dall’altra il Ministro dei Trasporti Matteo Salvini ricorre alla precettazione e spinge per la riduzione dei fermi del servizio.
Nel nostro Paese si contano quasi 700 autovetture ogni mille abitanti (tasso tra i più alti in Europa), e al contempo un terzo dei cittadini si dice insoddisfatto dei trasporti pubblici.
Ma non andremmo al lavoro e a scuola più contenti se il trasporto pubblico fosse un diritto, gratuito per tutti?

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