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Kanda, 50enne di origine maliana, da dieci anni vive in Italia ed è arrivato nel nostro Paese con un barcone, lasciando i suoi fratelli nella capitale Bamako.
Si è dato da fare, ha ottenuto il permesso di soggiorno e ha sempre lavorato come muratore con contratti regolari.
Ma i suoi problemi di salute, con il passare del tempo, sono diventati gravi al punto di dover ricorrere a un trapianto di rene per sopravvivere.
Ormai da mesi Kanda aspettava una telefonata da una struttura ospedaliera che trovasse un rene compatibile con la sua operazione. E finalmente la telefonata arriva: lui è felicissimo e intravede la fine delle sue preoccupazioni.
Prende un taxi, ma durante il percorso si accorge di avere in tasca solo 15 euro, 6 in meno del costo della corsa. “Ho detto al tassista che sarei andato a prelevare al bancomat, ma non ne ho trovato nessuno funzionante nelle vicinanze” racconta Kanda. “A quel punto sono tornato indietro e ho chiesto a quell’uomo di aspettare ancora. Pensavo di andare allo sportello dell’ospedale, ma lui ha risposto che doveva tornare a lavorare ed è ripartito. E il mio zaino con carte di credito, documenti d’identità e tutte le cartelle cliniche è rimasto sul sedile posteriore”.
Kanda non si è dato per vinto e con un altro taxi è riuscito a raggiungere il centro trapianti delle Molinette, entrando poche ore dopo in sala operatoria. L’intervento sembra riuscito perfettamente.
Kanda, ancora ricoverato in terapia intensiva, dopo qualche giorno ha ricevuto la visita di un poliziotto locale di San Salvario.
Gli agenti avevano ritrovato il suo zaino per strada, non troppo distante dalla struttura. “Ci saranno indagini per capire cosa è successo, ma mi sembra probabile che il tassista lo abbia abbandonato in strada quando si è accorto che Kanda aveva lasciato il suo bagaglio in auto”, ipotizza Rosario Cutri, ex consulente del Centro Internazionale di Formazione dell’Onu a Torino, che assiste Kanda in questa vicenda.
Il 50enne è tuttora in degenza, ma è intenzionato – precisano gli investigatori – a sporgere denuncia.
Insofferenza, indifferenza, forse razzismo dovrebbero sempre meritare la giusta condanna.

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