Qualche settimana fa, durante il National Coming Out Day, la casa editrice di fumetti DC Comics ha deciso di unirsi ai festeggiamenti della comunità LGBTQ+ facendosi portavoce di una dichiarazione che segna una svolta epocale: Superman sarà bisessuale.
Beato lui, penserete voi che avete sempre invidiato la capacità di amare spiritualmente e carnalmente chiunque, a prescindere dal genere sessuale: amare le persone, non l’appartenenza a un sesso.
Beato lui che finalmente può pescare nel mucchio, senza che questa vasta scelta lo distolga dalla salvezza del mondo.
E invece i fan del noto supereroe, in ogni angolo del mondo, questa notizia l’hanno accolta male.
Accanto a politici che denunciano a gran voce che Superman bisex è un attentato per “distruggere l’America”, i molti sostenitori dell’eroe dalla vista laser si sono abbandonati a commenti indignati, insulti al limite del ridicolo, risentimento e minacce.
Perché il modello di mascolinità che Superman incarna non si tocca.
Sarà che a me piaceva Kriminal, ma tutta questa polemica intorno alle abitudini sessuali passate e future di Superman mi pare un po’ eccessiva: si accoppia, non si accoppia e con chi, l’importante è che si diverta, se può, proprio come noi comuni mortali (e cioè da sabato mattina a domenica pomeriggio, quando va bene).
Sarà che mi piaceva di più Superciuk, ma tendo a diffidare di questo generoso sbandierare di tolleranza, apertura sociale e sessuale, quando sullo sfondo si intravedono strategie di marketing che producono introiti milionari.
Sarà che quando lo spot di un assorbente interno o esterno si fa portavoce e simbolo di emancipazione femminile a me viene voglia di non cambiarmi più le mutande.
Sarà che quando a farmi la lezioncina sul riciclo è un’azienda produttrice di acqua minerale che ogni giorno immette sul mercato milioni di bottiglie di plastica a me viene da pensare che questi qua hanno la faccia come il sedere di Superman.
E pensano che siamo tonti.
Che ci crediamo davvero, acquistando i loro prodotti “politicamente corretti”, perché oggi è di gran moda fingersi paladini dei diritti altrui.
Ma Nonno Trinchetto avrebbe detto: venditori sono e venditori restano, non ti fidare.